L'opera di Sophie Thun assomiglia a un accumulo di immagini dei luoghi in cui l'artista ha lavorato ed esposto. Le sue installazioni spaziali giocano con la nostra percezione della realtà e raffigurano l'identità come un processo in continuo mutamento.
Sophie Thun lavora principalmente con la fotografia analogica, spingendone le possibilità tecniche per esplorare la relazione tra il luogo di produzione dell'opera e la sua presentazione, ma anche per interrogarsi sulla relazione tra le condizioni di lavoro dell'artista e la presenza del suo corpo nello spazio.
Wet Rooms si riferisce alla camera oscura , uno spazio protetto che l'artista immagina come luogo in cui è possibile ogni tipo di sperimentazione.
Curatore: Pierre-Henri Foulon, curatore d'arte contemporanea, MCBA