Questa prima mostra monografica della Collection de l'Art Brut, dedicata a Michel Nedjar, mette in mostra il vasto corpus di opere di questo autore, le cui opere sono entrate nel museo, attraverso Jean Dubuffet, nel 1981. Successivamente, il fondo si è arricchito in particolare grazie alle generose donazioni dell'artista, nonché ai recenti acquisti.
La menzione dell'Art Brut è ormai troppo restrittiva per definire l'opera di Michel Nedjar, esposta a lungo in vari musei del mondo. Ricordiamoci, però, che è stato attraverso l'Art Brut che per lui è cominciato tutto. Nel 1969, dopo aver visto la riproduzione di un disegno di Aloïse Corbaz in un'enciclopedia sulla pittura, decide di intraprendere un percorso da autodidatta nella creazione artistica.
Se per molti anni sono state principalmente le sue bambole della serie "Chairdâmes" a essere presentate nella Collection de l'Art Brut, questa mostra rivela la ricchezza e la diversità di una creazione che si estende per quasi cinquant'anni. Si apre con un'immersione nell'universo dell'artista con le “Chairdâmes”, realizzate nel 1978 utilizzando stracci, materiali di recupero, imbevuti di bagni di tintura, fango e talvolta sangue. Il corso, in gran parte cronologico, continua con bambole di altre serie, oltre a disegni a matita, pastello, acrilico e cera, anche Michel Nedjar si esercita sempre nel disegno. Tuttavia, afferma che tutto il suo lavoro è Doll .
Sarto di mestiere, come il padre, usa gli "shmattès" e l'ago. È il caso, ad esempio, della serie delle "Bambole cucite" e più recentemente di quella degli "Oggetti cuciti" o "Coudrages", queste composizioni di immagini stampate, volantini di ogni genere, fotografie e confezioni che colleziona, poi assembla e cuce su tessuto o carta.
La mostra propone anche una selezione di film sperimentali, di cui Michel Nedjar è il regista, un aspetto molto meno conosciuto del suo lavoro. Questa forma di cinema ha avuto un ruolo chiave nella sua vita e nel suo lavoro.
Completano la presentazione le fotografie di Mario Del Curto che ritraggono l'artista nel suo luogo di vita e di creazione, nonché il film Les Chantiers Interdits di Michel Nedjar (2016), diretto da Isabelle Filleul de Brohy.
Vorremmo ringraziare calorosamente Michel Nedjar e Marcus Eager per la loro preziosa e decisiva collaborazione per questo progetto, così come per i loro generosi prestiti e donazioni. Ringraziamo anche il LaM (Lille Métropole Museum of Modern Art, Contemporary Art and Art Brut) e il National Museum of Modern Art – Centre Pompidou, Parigi, per i loro prestiti.
Curatore: Anic Zanzi, curatore della Collection de l'Art Brut