Laure Pigeon (1882-1965) aveva cinquantatré anni quando iniziò a disegnare. Le sue opere, scoperte dopo la sua morte e salvate dalla distruzione, furono acquisite da Jean Dubuffet. La Collezione Art Brut conserva probabilmente l'intera sua produzione, che abbraccia un periodo di circa trent'anni e comprende poco più di quattrocento disegni, molti dei quali contenuti in quaderni.
Come Madge Gill, Jeanne Tripier, Augustin Lesage e Raphaël Lonné, Laure Pigeon è una delle artiste spiritualiste. Queste donne e questi uomini affidano la responsabilità delle loro creazioni a un'entità esterna e si sentono "designati" da messaggi provenienti dall'aldilà. Laure si affida inizialmente all'"oui-ja", un processo spiritualista in cui i messaggi dettati dagli spiriti vengono scritti, lettera per lettera. Questo strumento agisce da innesco e incoraggia l'abnegazione. In seguito, Laure Pigeon lo abbandona per lasciare che la sua mano scorra sul foglio a suo piacimento, rivelando testi e disegni intrecciati. La creatrice è immersa in uno stato che libera l'inconscio, i ricordi riaffiorano e si fondono con il suo mondo immaginario.
Nell'opera di Laure Pigeon si possono distinguere due principali tipologie. La prima è dominata dalla linea che si dispiega e si avvolge, rivelando profili e formando parole nel suo intreccio, che ricordano i fili di una maglia. Poi, dal 1953 in poi, sboccia il blu, in tonalità luminose o più intense, talvolta persino tendenti al nero. Questi disegni si dispiegano in motivi diversi: masse compatte, forme vegetali o animali danzanti, iniziali e nomi mescolati a figure, oltre a una grande sfilata di silhouette femminili mascherate o velate. Agli occhi di Jean Dubuffet, tuttavia, il "soffio altamente poetico che li ispira" rimane lo stesso.
Regolarmente esposta nella collezione permanente del museo, l'opera di Laure Pigeon è stata oggetto di un'unica mostra monografica, organizzata nel 1978 dall'istituzione losannese, che ha anche pubblicato nel 2014 un opuscolo interamente dedicato alla sua produzione grafica, L'Art Brut n°25, che in precedenza aveva dato luogo ad alcuni studi specifici.
Questa nuova presentazione dedicata a questa figura storica dell'Art Brut svela un'ampia raccolta di opere, alcune delle quali inedite, che dimostrano potenza grafica, sicurezza del gesto e senso della composizione.
Nell'infinito blu, Laure Pigeon si rivela.
Curatore: Anic Zanzi, curatrice della Collezione Art Brut