Poems of Change prende in prestito il titolo da una creazione sonora della compositrice americana e pioniera della musica elettronica Pauline Oliveros. Scritta trent'anni fa, questa poesia può essere ascoltata come un'ingiunzione al cambiamento, necessario di fronte a molteplici ingiustizie e mali – guerre, sessismo, razzismo, crisi ambientale – che poi hanno travolto e travolto tuttora il nostro mondo.
La mostra offre un tuffo nella ricchezza dell'attuale scena culturale regionale attraverso una dozzina di nuove creazioni che, in risposta a questa poesia, ruotano liberamente attorno alle nozioni di cambiamento, trasformazione, transizione ed evoluzione. Sullo sfondo, due domande: come creare in una realtà in continuo mutamento, caratterizzata da instabilità e mancanza di certezze? E l'arte – dovrebbe esserlo – è piuttosto un testimone o un vettore di cambiamento?
La mostra Poems of Change presenta uno scorcio di una scena artistica che è essa stessa in piena mutazione. Puntando su una generazione che condivide più o meno l'età di questa poesia, celebra il coinvolgimento, la sensibilità e la creatività senza precedenti con cui gli artisti di oggi raccontano e mettono in discussione il caos del nostro tempo. Infine, vuole dimostrare che una scena culturale è soprattutto uno spazio di scambio e collaborazione, non solo tra artisti, ma anche tra tanti ruoli e professioni che si affiancano, cooperano e, insieme, incarnano il cambiamento.