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Clemens Wild

Clemens Wild
Collection de l'Art Brut

14/6/2024 - 27/10/2024

Si chiamano Babsi, Sam o Uschi. Sono loro i protagonisti dei quadri di Clemens Wild. Le loro silhouette e pose, con sigarette, acconciature e abiti colorati, compongono una galleria di donne dal destino danneggiato, ma dignitose e senza complessi. Condividono lavori umili, posizione sociale precaria, origini lontane, e raccontano la loro storia, le loro preoccupazioni, le loro ambizioni e i loro hobby.

Clemens Wild permette alle donne che lavorano nell'ombra di emergere dall'invisibilità sociale. In segno di solidarietà, l'autore stesso ha sperimentato l'emarginazione. Dal 1982 vive presso la Humanushaus, residenza sociale antroposofica situata nei pressi di Berna (Svizzera). È stato osservando le donne che lavorano nelle cucine, negli appartamenti e nei laboratori di questa istituzione per persone con disabilità che gli è venuta l'idea di rendere loro omaggio.

Proveniente da una famiglia di librai, Clemens Wild (1964) coltiva fin da bambino la passione per il disegno e le storie di fantasia. Le finzioni che gli piace scrivere e disegnare sono per lui un modo di comprendere il mondo che lo circonda. Tra le donne che compongono la sua galleria, alcune ritornano regolarmente da circa quarant'anni. L'autore li rappresenta in maniera frontale e statica, oppure nello svolgimento delle attività quotidiane nei loro luoghi di lavoro: cucina, servizi igienici, laboratori, ecc. Chiacchierano durante le pause caffè, aspettano alla fermata dell'autobus. Clemens Wild si preoccupa di conferire loro una personalità unica: i loro outfit non obbediscono mai agli standard degli abiti da lavoro standardizzati, ma differiscono tra loro, pur rimanendo realistici e funzionali. Nessun dettaglio sfugge al suo senso di osservazione, allenato da anni nel microcosmo dell'Humanushaus.


L'autore utilizza tutti i tipi di formati e supporti che colleziona: carta Kraft, fogli A4, coperchi di scatole di cartone o piccoli sacchetti di carta. Scrive anche testi in cui si presentano soggetti femminili. Oltre a dare vita a ciascun personaggio, queste calligrafie in pennarello nero dialogano con l'immagine e la completano, donandole un forte impatto visivo.

Dal 2012 Clemens Wild frequenta il laboratorio bernese Rohling. Grazie alle infrastrutture a sua disposizione in loco, agli incontri con altri artisti, alle mostre e ai viaggi a cui partecipa, la sua pratica artistica è cresciuta, è diventata più complessa e la sua critica sociale si è diffusa e tagliente.

La Collection de l'Art Brut, che ha acquisito dodici opere di Clemens Wild nel 2024, presenta per la prima volta un folto gruppo delle sue creazioni, nell'ambito di questa mostra monografica.

Curatrice: Teresa Maranzano, storica dell'arte.