La sesta edizione delle biennali dell'Art Brut affronta un tema ricorrente nelle opere Art Brut, quello del volto. L'esplorazione sistematica dei fondi del museo di Losanna ha portato a una selezione di oltre 330 pezzi, confermando la ricchezza e la diversità dei contesti, dei supporti, delle tecniche e delle forme grafiche da cui emergono queste rappresentazioni.
Il volto incarna questa parte unica dell'essere umano che condensa, attraverso le sue lavorazioni e le sue espressioni, l'intera persona, il suo corpo e la sua psiche. Le opere presentate ci invitano a un'esperienza unica, quella dell'incontro con l'altro dentro di noi, che ci interroga e ci apre all'esperienza dell'intimo: “ciò che vediamo, ciò che ci guarda”, scrive Georges Didi -Hubermann.
Nell'ambito dell'Art Brut e delle sue produzioni segnate da una forma di assoluta necessità di creare, questa esplorazione acquista una dimensione singolare: mette in luce l'umanità inalienabile dei suoi autori, al di là della loro marginalità sociale o culturale.
Questi volti, il cui tono attento, interrogativo, comunicativo o assente esprime una forma di ritiro o di ricerca, mettono in discussione, come un abisso, il nostro rapporto con l'uomo e il mondo. Come “spettatore” (nelle parole di Marcel Duchamp), siamo invitati da queste fisionomie così diverse a un'esperienza costantemente rinnovata, che tocca, addirittura sconvolge, ciò che è il fondamento della nostra identità.
Questi volti invitati alla biennale ci invitano a loro volta, senza travestimenti né compiacimenti; lasciamoci rassicurare o turbare dalla loro effusione e uniamoci così ai loro creatori.
La mostra è divisa in sei sezioni, ognuna delle quali dimostra una diversa modalità, funzione o approccio al processo creativo: Emergenze del volto , Volti in volume , Volti in ritratto , Variazioni grafiche del volto , Volti in viaggio e volti tessili .
Curatore: Pascal Roman, professore di psicologia clinica, psicopatologia e psicoanalisi
Coordinamento: Pauline Mack